06 novembre 2024
IL SENTIERO DEL VIANDANTEBellano – Varenna lungo il Sentiero del Viandante
La meta di oggi è Varenna e partiamo alle 7:30 perchè la distanza è impegnativa.
Siamo in 24 su due pulmini e due auto e, a Tavernerio, si unirà l’amica Anna.
Superato agevolmente il trafficato snodo di Lecco e imboccata la superstrada SS36, viaggiamo costeggiando per lunghi tratti il lago ancora avvolto nella nebbia.
In prossimità di Varenna alcuni segnali stradali ci avvertono che in quella direzione la strada è chiusa, senza indicare possibili deviazioni e quindi cambiamo il nostro programma e andiamo a Bellano.
Visitiamo l’Orrido, una gola naturale creata milioni di anni fa dall’erosione del torrente Pioverna e dal ghiacciaio dell’Adda che nel corso dei secoli hanno modellato le rocce in gigantesche marmitte e buie grotte.
Lo percorriamo grazie ad un sistema di passerelle ancorate alle alte pareti a picco sull’acqua. Spazi angusti, particolari giochi di luce riflessi sulle pareti rocciose, conche d’acqua limpida che scatenano le corse alle foto per immortalare questi spettacoli della natura.
L’ Orrido con la sua potenza ha garantito per secoli la forza per muovere macchine.
Infatti dal primitivo sistema di canali e gallerie, al più moderno impianto di condotta forzata (vicino alla biglietteria l’abbiamo visto in tutta la sua dimensione) le acque del Pioverna sono state sfruttate dalle ferriere e dalle filande e, buona ultima, dal cotonificio Cantoni il cui complesso, notevole esempio di archeologia industriale, troneggia al centro del paese.
Oggi alimentano la centrale idroelettrica.
Ora in prossimità della chiesetta di San Rocco, imbocchiamo il Sentiero del Viandante.
Si sviluppa lungo la sponda orientale del lago e in bassa Valtellina, da Lecco fino a San Martino di Val Masino, per 96,7 km.
Si mantiene sulle prime pendici che costeggiano il lago e il suo nome è stato scelto nel 1992 dall’ Azienda di Promozione Turistica che ha messo in sicurezza, collegandoli in un unico tracciato, antiche mulattiere e sentieri.
Si incontra una grande varietà di paesaggi e soprattutto si è sempre accompagnati da splendidi panorami sul lago. Passiamo davanti a un edificio ancora integro, in pietra, nominato “Fabbrica” per il suo aspetto massiccio che fungeva da osteria e da ristoro per i viandanti che percorrevano questa mulattiera a piedi o a dorso di mulo.
Incontriamo un cartello che ci ricorda che stiamo percorrendo un tratto del sentiero che attraversa la formazione di calcare di Varenna e Perledo: una roccia sedimentaria di origine marina di colore grigio estratta nelle cave di questo territorio e definita “Marmo di Varenna”.
La troviamo come elemento architettonico nelle nostre chiese ed in alcune ville.
Arriviamo a Gittana, superiamo la Parrocchiale di San Martino e affrontiamo la salita verso il Castello di Vezio a Perledo dove ci fermiamo a mangiare seduti sulle panchine del sagrato della chiesa di S. Antonio e del vicino cimitero.
Il sole si è fatto largo tra la foschia e godiamo del suo calore.
Saliamo verso il castello, un avamposto militare eretto a difesa e controllo del lago e dei borghi circostanti dalla regina longobarda Teodolinda e che ha protetto il paese di Varenna e i suoi abitanti nelle frequenti guerre e saccheggi che sconvolsero il territorio durante tutto il medioevo.
Immerso nel verde di un grande uliveto da cui si domina l’intero centro lago, con la torre arredata, il giardino botanico, le statue disseminate nel giardino e i “fantasmi”, il castello si fonde in un contesto di grande bellezza che ci incanta.
Riprendiamo il cammino in discesa attreverso un boschetto di profumato alloro, uliveti e prati ormai ingialliti.
Raggiungiamo il lungo lago popolato di turisti e ancora abbellito da cuscini fioriti di canne di vetro e dal rosseggiare delle foglie della vite canadese. Il passo è veloce perchè vogliamo arrivare alla stazione dove alle 15 saliamo sul treno che ci riporta a Bellano.
Al parcheggio, Carla festeggia il suo compleanno offrendoci una squisita merenda con torte e torroncini di sua preparazione: sono buonissimi e la ringraziamo con infiniti e sinceri auguri di ogni bene.
Riprendiamo i mezzi e alle 17 siamo a San Fermo, particolarmente contenti per la bella camminata.
Grazie Walter e… alla prossima!