18 dicembre 2024

LAGO DI MONTORFANO

Montorfano – Capiago – Orsenigo – Brughiera Briantea

Oggi, in 27 partecipanti su due pulmini e due auto, partiamo puntualissimi ( h.8.58) diretti a Montorfano.

Parcheggiamo in prossimità del centro paese, attraversiamo il piazzale della Parrocchiale di S. Giovanni, passiamo davanti all’asilo intitolato a Libico Maraja e imbocchiamo il sentiero che ci porterà ai 554 mt della cima del Monte Orfano nominato così perchè si innalza isolato dalla catena montuosa prealpina che si trova alle sue spalle.

Il cielo è coperto e il panorama sul lago e la pianura è avvolto nel grigiore dell’umidità, ma ugualmente ci raggruppiamo per la consueta foto di gruppo.

Appena presa la discesa vediamo i resti di un complesso fortificato le cui origini risalgono al II – III secolo a.c., ma diventato di importanza strategica soprattutto nel periodo medievale. Alcuni storici ipotizzano che fu scelto come rifugio dai soldati del Barbarossa e probabilmente anche dallo stesso Imperatore dopo la sconfitta di Tassera nella battaglia di Carcano del 1160.

Continuiamo il cammino per raggiungere il Lago di Montorfano formatosi, come tutti i laghi della Brianza, durante l’ultima glaciazione. E’ inserito nel ”Piano generale delle aree regionali protette” cioè zona destinata alla conservazione di tutte le caratteristiche naturali e paesaggistiche.

Dopo un breve tratto lungo la riva ovest, arriviamo al ”Giazerun” una struttura circolare del 1800, poco visibile perchè interamente interrata e avvolta dai rovi, dove si accatastava e comprimeva il ghiaccio recuperato in prossimità del lago che nel periodo invernale gelava con spessori di 50 – 60 cm., lo si isolava con pula di riso per utilizzarlo nella stagione calda nella conservazione di derrate alimentari.

Ci inoltriamo nel bosco misto di aceri, ciliegi, frassini, querce e castani spesso avvolti da agrifogli e la strada riprende in salita verso il Monte Croce, imbocchiamo la strada delle Fontane nel comune di Cabiate e attraversiamo la località di Castelletto, dal latino Castellum, dove è stata ritrovata una necropoli romana tra le più ricche della zona.

Arriviamo in località Inghigollo, superiamo il Ristorante Il Grillo e costeggiando ampi prati destinati nella bella stagione al pascolo, arriviamo alla cascina Cassinazza, un bel ristorante nel territorio di Orsenigo. Non siamo qui per caso, ma guidati dal nostro amico Mario, in passato sindaco di questo Comune e legato a questa località perchè qui è nata, cento anni fa, la sua mamma. Ne parla con affetto tratteggiandone la modestia delle origini, comuni alla maggior parte delle famiglie della generazione di ”noi ragazzi degli anni cinquanta”, ma ricca di valori testimoniati con una vita onesta, laboriosa e sobria.
Ci racconta anche che la popolazione di Orsenigo, nel 1160, alleata di Milano uscita vincitrice nella battaglia di Carcano contro l’imperatore Federico Barbarossa, ottenne come ricompensa ampi boschi che divennero proprietà comune che venne gestita con “diritto di legnatico”: una forma di ripartizione e fruizione raramente utilizzata in altre realtà; la Storia con la maiuscola é scritta anche con le storie di piccole comunità come le nostre.
Grazie Mario per questa bella testimonianza e anche per il buon caffè che ci hai offerto.

Per raggiungere le nostre macchine attraversiamo un tratto di brughiera, un terreno pianeggiante, povero di nutrienti e dominato dal brugo che veniva usatocome lettiera per gli animali.

Partiamo e alle15.30 siamo a S.Fermo contenti e sempre più convinti che siamo un gruppo speciale.

E’ vicinissimo il S.Natale e mi permetto di farvi i miei più sinceri auguri con le parole di don Tonino Bello:
“Andiamo fino a Betlemme. Dobbiamo attraversare venti secoli di storia. E’ l’unico viaggio all’indietro che ci permette di andare avanti sulla strada della felicità, quella felicità che stiamo inseguendo da troppo tempo. Mettiamoci in cammino senza paura.”

Grazie a tutti e…alla prossima