20 novembre 2024

ESCURSIONE A PIGRA

PIGRA BELVEDERE CORNIGA

Partiamo dal solito posto in 21 partecipanti diretti a Pigra.
E’ un piccolo paese, con 241 abitanti, adagiato su un breve altopiano a 881 metri di altitudine, allo sbocco della Val d’Intelvi.

Si affaccia sul lago in uno dei più ampi panorami del Lario, la vista spazia dal primo bacino fino ai monti dell’alto lago.
Lo raggiungiamo in un’ora passando anche nelle strette vie del paese che mettono a prova l’abilità dei nostri bravi autisti.
Parcheggiamo sul piazzale della funivia, che funziona solo nei fine settimana e nei giorni festivi, e ci dirigiamo al Belvedere da dove, come dice il nome, ammiriamo un panorama mozzafiato (disturbato un po’ da alti tralicci e grossi cavi) sulla val d’Intelvi, sul ramo di Como, sul Monte S.Primo, sul centrolago (Bellagio, Varenna, Punta Balbianello).

Ritorniamo in paese e ci inoltriamo nelle strette viuzze e costeggiamo il Panee’ da l’Alp, cioè il lavatoio che non è mai rimasto senz’acqua.
E’ stato il luogo di ritrovo e di conversazione per le donne del paese quando, non avendo l’acqua corrente in casa, lì erano costrette a recarsi a lavare il bucato e a rifornirsi d’acqua per le faccende domestiche.

Poco più avanti, su una piazzetta, troviamo l’oratorio di S.Rocco di origine rinascimentale, dalla semplicissima facciata a capanna e stranamente aperto.
L’interno è a una sola navata; il presbiterio a pianta rettangolare ha sulla parete di fondo un affresco in tre quadri dove sono raffigurati al centro la Vergine con S.Rocco e S.Sebastiano, a sinistra S.Domenico e S.Stefano, a destra S.Pietro Martire e S.Giovanni Battista .
L’iscrizione posta sotto dice che è’stato commissionato dai fratelli Riva (feudatari del Ducato di Milano) nel 1662 al pittore Salvatore Pozzi. Davanti all’oratorio una scala, affiancata da originali fiori in rame, porta alla Fontana piena d’acqua proveniente dalle fonti della montagna e sormontata dalla statua di S.Rocco raffigurato secondo la sua tipica iconografia: il bastone, il vestito caratteristico del pellegrino con il mantellino che porta il suo nome (“sanrocchino”), una zucca per contenere l’acqua, una piaga sulla coscia simbolo della lesione della peste, il cane con in bocca il pane che rubava dalla mensa dei ricchi per sfamare il Santo.
Ricordiamo che questo Santo, dalle ricche origini, dedito alla cura dei malati e dei poveri è stato fortemente venerato nel ‘300 come protettore dal terribile flagello della peste che uccise un terzo della popolazione europea. Rimane il protettore dalle gravissime malattie come l’Aids e il Covid e, in senso moderno rappresenta un grande esempio di solidarietà umana e cristiana, nel segno del volontariato.

Usciamo dall’abitato e imbocchiamo il sentiero che ci porta al”Cason”, una grande casa dove ha sede la Società Operaia e di Mutuo Soccorso di Pigra, sorta nel 1887 con lo scopo principale di assicurare ai soci un sussidio in caso di malattia, invalidità e vecchiaia.
Nel 1891 venne inaugurata l’attuale sede e nel 1894 aperti l’asilo infantile, la scuola elementare e un’apprezzata scuola di disegno per l’avviamento al lavoro di decorazione e applicazione degli stucchi.
Al piano terra c’era la latteria, la sala del teatro e delle riunioni: era il cuore del paese.
Oggi ospita un archivio storico, una sala della musica e una sala dedicata alla cultura della tradizione contadina.

Proseguiamo e imbocchiamo un sentiero che attraversa boschi di castagni e faggi.
Incontriamo la Cappelletta della Madonna del Soccorso, troviamo l’abbeveratoio chiamato Panè di Mezza Cavalla, raggiungiamo prima Serta e poi Corniga, un antico villaggio di pastori e contrabbandieri con casette e stalle con mura di pietra e viuzze acciottolate.

Ci fermiamo in una piccola, ma curata area picnic piacevolmente soleggiata e mangiamo.
Visitiamo la piccola chiesa dedicata a S.Anna risalente al 1631, ammiriamo la bella vista sul lago e godiamo del silenzio e dell’armonia di questo ambiente così ben curato.

Prendiamo la strada del ritorno; camminiamo accompagnati dal fruscio dei nostri passi sulle foglie che ricoprono il sentiero e immersi nei colori del bosco che si prepara all’inverno.

Raggiungiamo, affacciata sul lago, la Parrocchiale dedicata a S.Margherita, purtroppo chiusa, con il piccolo cimitero e i nostri mezzi parcheggiati nelle vicinanze.

Alle 15.30 siamo senza problemi a S.Fermo, anche questa volta contenti della bella escursione e delle ore trascorse in compagnia.

Grazie a tutti e …alla prossima

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